mercoledì 12 maggio 2010

LE ORIGINI

L'UD é lo strumento più noto ed importante della musica Araba.
Gli Arabi lo definiscono, il "Sultano degli strumenti musicali"

Parlando di "Musica Araba" si deve intendere che ci si stà riferendo non solo a quella in uso, geograficamente parlando, presso gli abitanti della penisola Arabica, ma bensì la musica cantata, suonata, ascoltata e capita da tutti coloro la cui lingua madre è l'arabo o uno dei suoi dialetti, indipendentemente dalla religione, dall'etnia e dal luogo di residenza.
La storia della musica e del canto arabi hanno un esordio tutto al femminile. Infatti, dalla lettura della poesia preislamica veniamo a sapere che la vita musicale era concentrata sulla figura della qayna, una cantrice che si accompagnava con uno strumento musicale. Ella cantava proprio quella produzione poetica che, arrivata sino a noi, ci ha dato modo di conoscerla.
Grazie all'influsso della musica turca, durante il lungo periodo dell'egemonia ottomana a cui sono dovute tutte quelle caratteristiche comuni che fanno della musica araba, persiana e turca tre espressioni di una stessa estetica musicale, che privilegia la melodia e quindi il canto e l'improvvisazione. E regine del canto orientale sono da sempre le donne, seducenti interpreti della malia delle parole, maestre nell'arte del tarab.

I musicisti improvvisando si lasciano trasportare dall'emotività.

Il tarab non è una melodia o un genere musicale bensi l'interpretazione musicale di un testo, la quale genera nell'ascoltatore quasi un rapimento estatico ..è ciò che potremmo chiamare il "sublime" del canto..... l'incanto della parola cantata! Naturalmente, perché il fenomeno del Tarab possa aver luogo è necessario che l'ascoltatore capisca il significato del testo poetico che viene cantato: il Tarab consiste proprio nella perfetta interpretazione musicale di un testo dal tema coinvolgente. Gli arabi distinguono la figura del cantante (mughanni) da quella dell'interprete (mutrib): il primo è colui che esegue con la voce una melodia, il secondo è in grado, attraverso una sviluppata tecnica interpretativa e una grande sensibilità artistica, di generare il rapimento nell'estasi del tarab. Il verbo "tariba", da cui deriva il termine tarab, significa "essere commosso da gioia o da dolore", "provare emozioni di piacere o di dolore", "andare in estasi, essere incantato, turbato, agitato, scosso", ed è quindi legato a quell'arte di modulare la voce su di un testo poetico che incanta e rapisce l'ascoltatore in grado di intenderlo.

FONTE: evelinpapazova.com
http://www.evelinapapazova.com/pageit.php?P=100

lunedì 3 maggio 2010

SOTTOGENERI DELLA MUSICA ARABA


La musica araba si divide in vari generi a secondo del paese di appartenenza:

  • Musica Andalusa
  • Musica Egiziana
  • Musica Khalijia (Paesi del Golfo)
  • Musica Libanese
  • Musica Rai

FONTE IMMAGINE: Arabia.it

sabato 1 maggio 2010

MUSICA ANDALUSA

La musica Arabo-Andalusa è un genere di musica di ceppo arabo migrata nel sud della Spagna e fiorita fra il IX ed il XV secolo durante l'occupazione araba dell'Andalusia. Essa viene oggi associata con la musica del Marocco (al-Âla), ma musiche dello stesso genere sono comuni in Algeria (Gharnâtî e San'a), Tunisia e Libia (al-Maalûf).
La musica classica andalusa nacque nel Califfato di Cordova (Al-Andalus) nel IX secolo, arrivò in Nord Africa attraverso secoli di interscambi culturali. Le dinastie Almohada e poi Merinida furono presenti sia in Andalusia che in Marocco ed altri paesi del Nord Africa. Un massiccio reinsediamento di musulmani e sefarditi provenienti da Cordova, Siviglia, Valencia e Granada, in seguito alla Reconquista, diffuse questa musica in tutto il Nord Africa.

Strumenti musicali

Le orchestre di musica classica andalusa usano i seguenti strumenti musicali: oud (liuto), rabab (ribeca), darbouka, taarija (tamburello basco), qanún e kamenjah (violino). Più recentemente sono stati aggiunti altri strumenti come pianoforte, contrabbasso, violoncello, ed anche banjo, sassofoni e clarinetti, anche se l'impiego di questi ultimi non è molto frequente.

Tarab Andalusi

FONTE: Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Musica_arabo-andalusa

FONTE IMMAGINE: Orchestra Araba Andalusa
http://digilander.libero.it/biblionogara/araboandalusa.htm

mercoledì 28 aprile 2010

MUSICA EGIZIANA

Gli egiziani credevano, e alcuni lo credono ancora, che la musica venisse dagli dei. La chiamavano hy che vuol dire gioia.
Hathor, dea della musica, della danza, della poesia e dell'amore era venerata in tutto l'Egitto.

GENERI DIVERSI
Oggi troviamo tre tipi di musica egiziana:
La musica nazionalpopolare, quella pop e la musica tradizionale, tipica dell'Egitto.

CANTANTI FAMOSI:
Umm Kolthum
La cantante più famosa era Umm Kolthum. La chiamavano anche Madre d'Egitto.
Faceva canzoni popolari e parlavano tutte d'amore e della cultura araba, dell'Islam. E' morta nel 1975, ancora oggi amata e ricordata in tutto il mondo arabo.

Amr Diab
E' sicuramente il migliore, molto amato e ascoltato da persone di tutte le età. Fa musica pop, ha vinto ben tre dischi di platino ed è stato il primo in tutto il mondo arabo a fare un videoclip. Tutti i cantanti occidentali fanno video, ma per gli egiziani è diverso. E poi fa anche l'attore. Ha già fatto diversi film.
In Egitto lo chiamano il ribelle perché anche se molto legato al paese, si veste in modo particolare e fa una musica molto simile a quella occidentale.
Tamer Hosny
Tamer, chiamato "The King" è il nuovo talento della scena musicale egiziana.


Amr Diab ''Ana Lik''





FONTE TESTO: Musica Egiziana
http://www.lynxlab.com/miomondoweb/HTML/egitto/16.html


FONTE IMMAGINI: Google immagini
FONTE VIDEO: Youtube

domenica 25 aprile 2010

MUSICA KHALIJIA

Il ritmo Khaligi è in 2/4 e la parola Khaliji significa "del Golfo": questo ritmo è tipico della musica che proviene dai paesi del Golfo Persico. Si tratta di un ritmo sincopato, usato nella musica popolare, molto simile al Malfuf, con cui condivide la stessa scansione temporale ma dal quale si differenzia per qualità degli accenti.



I grandi della musica khalijia


FONTE TESTO: DanzaeMusicaAraba.com


sabato 24 aprile 2010

MUSICA LIBANESE

Dal Libano provengono numerosi interpreti della musica araba contemporanea.
Oltre ad artisti come Fairouz, celebre per la sua estensione vocale, lo spirito patriottico e le sue canzoni d'amore;
Marcel Khalife, noto per il suo impegno politico e come interprete di oud, uno strumento tradizionale simile al liuto.
La nuova generazione dei cantanti di musica pop comprende nomi famosi in tutto il mondo arabo, come Nancy Ajram, Haifa Wehbe, Nawal Al Zoghby, Nawal Al Zoghbi, Elissa, Ragheb Alama e il cantante anglo-libanese Mika.

Strumento musicale Oud, simile al Liuto



Mika


FONTE TESTO: Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Libano

FONTE IMMEGINI:
Google Immagini

venerdì 23 aprile 2010

MUSICA RAI

Il Rai è un tipo di musica che mescola i ritmi e la tecnologia moderna e occidentale con uno stile tradizionale di musica magrebina.
La parola "rai" significa "opinione" e viene utilzzata spesso come fosse una domanda, quasi a voler incitare una risposta del pubblico.
La musica algerina comunque ha un passato ben piu' intricato: negli anni '20/'30 si potevano riconscere 2 correnti principali:
la prima, rappresentata dagli uomini (Chiekh) che si basava su vecchie poetiche ballate beduine,
mentre la seconda, di cui erano le donne (Cheikha) protagoniste, era la colonna sonora dei caffe' ante-guerra; e' da queste licenziose canzoni che possiamo far risalire l' origine del Rai moderno.
La musica Rai si è sviluppata ad Orano (nord ovest dell'Algeria) e un pò alla volta ha raggiunto tutti gli angoli del mondo. Le origini sono da ricercare nelle più antiche tradizioni religiose , collegate al Sufismo ed ai culti femminili che ruotavano attorno ai templi religiosi.
Ai giorni nostri le tematiche principali a cui fa riferimento questa musica popolaresono i problemi della vita quotidiana. Ad Orano esisteva, oltre aduno straordinario incrocio di influenze beduine, marocchine, spagnole,francesi e nord-africane, la giusta "atmosfera" di night-clubs che favorirono uno stile libertino di cui poi il pop-rai fu espressione.
La nascita del pop-rai infatti si può far coincidere con la rivoluzione punk in Europa (seconda meta' degli anni '70). Ma le tematiche forse erano piu' vicine all' esplosione del rock'n roll negli USA degli anni '50: sesso, automobili, droga (alcol nel specifico); temi censurati duramente sia dalle gerarchie islamiche che dal governo socialista. Ma la spinta decisiva venne sopratutto dai tanti giovani emigrati prima nelle città europee: Parigi, Lione, Marsiglia. Essi infatti sono stati i promotori della musica Rai al di fuori della loro comunita' che ha poi col tempo ha raggiunto Francoforte, Milano e perfino Tokyo e Rio!

Cheb Mami uno dei cantanti più famosi di musica Rai.

Cheb Khaled un altro dei cantanti più famosi della musica Rai.



FONTE TESTO: Musica Rai
http://digilander.libero.it/manuchaoit/rai.htm

FONTE IMMAGINE: Google immagini

FONTE VIDEO: Youtube
http://www.youtube.com/watch?v=UCWVZyjz0Cw

giovedì 22 aprile 2010

TEORIA MUSICALE ARABA E DANZA

Per prima cosa occorre ricordare che il mondo arabo è parecchio esteso, e che quindi sarà importante compiere una definizione di aree geografche di riferimento (per "mondo arabo" si intendono i paesi arabofoni, al di là delle differenze etniche o religiose).

Altro elemento importante è di certo il tipo di ambiente musicale a cui si fa riferimento: anche in una stessa zona geografica ci sono differenze fra la musica colta e la musica popolare, e fra la musica di tradizione antica e quella moderna.

La musica e la danza popolare sono ancora vivi ed amati nelle varie regioni del mondo arabo anche se la globalizzazione sta inesorabilmente livellando tutte le manifestazioni artistiche su un unico piano omogeneo. Danza popolare rurale (Sha'abi) egiziana e musica di tradizione rurale Sha'abi egiziana sono un ricco patrimonio da salvaguardare.

Il fenomeno musicale era molto diverso da ciò che è oggi alle origini della sua storia.

Dopo l'invasione Ottomana, la musica colta ha subito ovunque una grossa influenza Turca e Mediorientale: i governatori ottomani del Medio Oriente inviavano ad Istanbul i loro musicisti di corte affinché imparassero le melodie ed i ritmi turchi e li potessero quindi riprodurre a corte, per cui la musica colta di vari paesi arabi è molto più omogenea di quella popolare in termini di scale musicali, ritmi, strumenti.

Un fattore importante per l'apprezzamento del fenomeno musica e danza nel mondo arabo è la considerazione morale che la società medio orientale ha di queste forme d'arte.

Distinguere un buon musicista arabo è spesso difficile per un orecchio non allenato: occorre infatti conoscere alcuni elementi fondamentali e soprattutto crearsi una familiarità con la musica araba attraverso l'ascolto.

Dopo il colonialismo vi è stata la tendenza ad apprezzare tutto ciò che era autoctono in contrapposizione con la cultura occidentale, perciò la musica e la danza araba ebbero una buona diffusione. Vennero aperti diversi conservatori di musica -una vera rivoluzione nel sistema musicale arabo, basato sulla tradizione orale- dedicati solo alla musica colta, poiché vennero creati su imitazione dei conservatori occidentali. Nel 1932 si fece un importante congresso dedicato alla definizione della musica araba al Cairo.

Scuole musicali

Possiamo riconoscere diverse scuole musicali fondamentali:

1 - Scuola Mediorientale: Egitto, Siria, Giordania, Libano, Palestina. L'Egitto ha da sempre svolto un ruolo di leadership musicale nei confronti degli altri paesi, favorito soprattutto dalla sua industria cinematografica: dagli anni '50 la sua ricca produzione di film musicali ha portato la musica e la danza dell'Egitto in tutto il mondo arabo.

2 - Scuola Maghrebina: Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. La zona del Nord Africa ha dal punto di vista musicale e della danza due grosse radici: quella della tradizione locale berbera e quella della scuola arabo andalusa, che è l'eredità artistica della presenza araba in Andalusia.

3 -Scuola Iraqena

4 - Scuola del Golfo: Arabia Saudita, Bahrein, E.A.U, Kuwait, Qatar, Oman e Yemen. In questi paesi la tradizione musicale è molto legata alle origini culturali popolari: fino a pochi anni fa, pochi in termini storici, prima della rivoluzioneeconomica che il petrolio ha generato nella zona, in questi paesi la popolazione si dedicava a pesca, pastorizia, artigianato e questo influenzava la produzione musicale.

5 - Scuola arabo-africana: Sudan, la regione più meridionale dell'Egitto, la Nubia e Mauritania. In queste regioni la musica è fortissimamente influenzata dalle sonorità africane.

L'avvento di disco, cinema, televisione
L'entrata in scena dell'industria cinematografica e discografica ha completamente stravolto la produzione musicale e la danza araba: diversamente da come era sempre stato, anche i gusti musicali della gente comune potevano arricchirsi di elementi provenienti dalla radio, dal cinema e dalla televisione, apprendendo formule e modi di regioni molto distanti, mentre prima tutto faceva riferimento al circolo familiare e alla zona d'origine.

Persino il mezzo stesso dell'antico cilindro di cera e dei primi dischi a 78 giri fornirono grosse limitazioni alla musica: le incisioni potevano durare solo 3 minuti, quindi il musicista non poteva certo esprimersi liberamente, dovendosi attenere ad una tempistica tanto veloce. In realtà la limitazione del tempo è contraria allo spitiro improvvisativo ed espressivo che sta alla base della musica araba.

Discorso molto simile si può fare per la danza egiziana: nei film gli attori erano cantanti e danzatori, e la produzione cinematografica egiziana è molto simile ai film americani degli anni di Fred Astaire e Ginger Rogers. I contributi della danza avevano il ruolo di alleggerire il clima e di divertire il pubblico, per cui a chi danzava veniva richiesto di modificare in tal senso la propria arte: oggi abbiamo motlissimi esempi di queto modo di danzare, ma nessuna testimonianza di come queste persone danzassero quando potevano esprimere la loro sensibilità artistica liberamente, al di fuori dagli schermi del cinema.

Inoltre con l'epoca della radio e della televisione stimoli occidentali sia di musica che id danza invasero il mondo arabo mdificandone profondamente i gusti e le abitudini.

Caratteristiche della musica araba

1 - Nella musica araba non esistono le note temperate (cioé costruite su precise lunghezze d'onda stabilite a priori, nonostante gli studiosi abbiano a lungo cercato di definire in qualche modo delle regole teoriche): gli intervalli fra le note sono irrazionali, e vengono influenzato dalla sensibilità creativa del musicista.

2 - La musica araba è monodica: tutti gli strumenti producono la stessa melodia insieme, a differenza di quanto accade in un coro o in un'orchestra occidentale, in cui invece le varie melodie prodotte dai vari strumenti sono diverse fra loro e sono regolate dalle leggi dell'armonia musicale. Unica eccezione, la possbilità che altri strumenti tengano la nota di base della scala, producendo un basso continuo, durante un solo improvvisato (Taqsim).

3 - La musica araba è modale e si basa sul concetto di maqam: più che una scala il Maqam è un fenomeno musicale entro il quale si muove la composizione, e che porta con sé forti contenuti emotivi.

4 - La musica araba si basa, un po' come il jazz, sull'improvvisazione, e questo fatto porta con sé la grande importanza data alla comunicazione fra gli artisti e quindi la necessità di far ricorso enormemente al bagaglio di esperienza ed alla sensibilità personale.

5 - L'importanza della recitazione del Corano nello sviluppo della gusto musicale e della musicalità araba è fondamentale e non trascurabile.

FONTE TESTO: Danza&MusicaAraba.com

mercoledì 21 aprile 2010

RITMICA ARABA

La tablah o darbouka è un tamburo a clessidra, strumento principe della ritmica araba in generale. Si ritrova nella tradizione della scuola musicale di molti paesi arabi. Vedi la pagina dedicata nella sezione strumenti musicali.

Lo strumento è simile ad un'anfora dal ventre a forma di clessidra, tradizionalmente di terracotta e oggi rinforzato da un'anima di metallo, ricoperta da una pelle, di capra per la tabla di qualità bassa e di pesce per la qualità professionale.

Un buon musicista è in grado di creare con la tabla una quantità incredibile di suoni diversi: i suoi colori e le atmosfere che evoca possono essere infiniti, e la sua versatilità la porta ad essere presente in moltissimi generi della musica araba. La qualità calda del suono della tabla ha affascinato molti musicisti, tanto che, nel corso del tempo, sempre più facile è incontrarne la voce anche in moltissimi altri tipi di musica, non soltanto nella musica orientale.

Le percussioni arabe comprendono anche una vastissima gamma di tamburi a cornice, denominati genericamente duff, di misure anche molto diverse fra loro con o senza cimbaletti.

Darbouka o tabah egiziana

FONTE TESTO E IMMAGINE: Danza&MusicaAraba.com

martedì 20 aprile 2010

STRUMENTI MUSICALI ARABI

Gli strumenti della musica araba ne definiscono gli stili e delimitano le zone d'origine.

Conscerli è importante per capire la struttura profonda della musica e anche per saper valutare provenienza e stile musicale dei cd che abbiamo nella nostra libreria, e in qualche misura se si tratta di musica buona o mediocre, tradizionale o innovativa, fusion, jazz, musica araba fatta in America con gusto occidentale, musica araba fatta in un paese arabo con gusto occidentale o con gusto orientale ispirato all'Occidente... insomma può essere una guida per districarsi nel complesso mondo musicale arabo e medio orientale.





Argohul

Bendir

Darbouka o tabah egiziana

Tablah baladi

Cimbali, Sagat, Zill, Crotali

Riqq o Reqq o Deff

Rababa o Rabab

Qanun

Oud, 'ud o liuto arabo

Mazhar o Tar

Nay flauto arabo

Violino arabo o Kamanjah

Doholla o Tar

Mizmar zorna o surnay

FONTE TESTO E IMMAGINI: Danza&MusicaAraba.com

http://danzaemusicaaraba.com/index.php?scuola=strumenti+musicali+arabi&attivita=413

HILAL DANCE

La Hilal Dance® è una rielaborazione delle danze tradizionali egiziane fatta dalla danzatrice e coreografa Suraya Hilal.

Trattandosi di una danza che si basa sulla natura del corpo stesso, la Hilal Dance non è incline ad abbellirsi di fronzoli e decorazioni: il movimento è puro e deve sembrare semplice da eseguire.

In realtà affrontare lo studio della Hilal Dance è un cammino difficile, proprio perché non ci si può nascondere dietro le forme ma si è obbligati ad andare all’essenza del proprio corpo e del proprio movimento.

Ci obbliga a cambiare il nostro modo di stare nel corpo, di camminare, di respirare, alla ricerca di una relazione con noi stessi con modalità più sane e profonde.

Trattandosi di una danza complessa, i risultati “estetici” giungono dopo parecchi anni, come avviene ad esempio nella danza classica o nel flamenco, ma i doni che la Hilal Dance porta alla vita di tutti i giorni sono molto tangibili anche dopo poco tempo per chi la pratica!

Gli stili della Hilal DanceSi possono riconoscere vari stili di musica nella tradizione musicale egiziana e medio orientale:

- Musica Sha’abi, di tradizione popolare rurale. La musica Sha’abi è nata per accompagnare le feste di piazza, ed è caratterizzata da un canto energico, da forti percussioni (come il duff, un grande tamburo a cornice, la tablah baladi, simile ad una grancassa, o la doholla, una darbouka grossa) e da strumenti sonori ed energici, come il mizmar (una sorta di tromba), l’arghoul (un clarino a doppia canna), la rababa (il violino verticale)

- Musica Baladi popolare cittadina, malinconica e contenuta che vede come strumento principe la fisarmonica

- Musica colta, classica, la musica delle corti ottomane, musica emozionante e dai suoni delicati, centralmente basati sul liuto arabo, lo ‘ud, sulla cetra, qanun, sui tamburelli, reqq.

Questi diversi generi musicali sono il terreno di origine della Hilal Dance, che in realtà come danza si presta ad essere interpretata su qualsiasi tipo di musica, in maniera più sperimentale, cogliendone sempre gli aspetti emozionali e comunicativi.

FONTE: Danza e Musica Araba

http://danzaemusicaaraba.com/index.php?scuola=hilal+dance+danza+egiziana+contemporanea&attivita=541

lunedì 19 aprile 2010

SABINA TODARO

Dall’età di soli sei anni studia diverse forme di danza e di lavoro sul corpo, sulla respirazione e sulla voce, rivolgendo particolare attenzione alle danze tradizionali del Medio Oriente e del Nord Africa e alla Danza Classica e Contemporanea, al Flamenco (vedi sua biografia sul Flamenco nella pagina dedicata), e molto altro. Ha viaggiato spesso nei paesi arabi, sempre alla ricerca della danza e della musica nelle loro forme tradizionali e innovative.

Sabina studia la lingua araba, dedicandosi al linguaggio parlato medio orientale, con il fine di poter comprendere la mentalità e i modi di vita della gente.

Sabina Todaro ha inoltre una formazione in psicologia e pedagogia presso l’Università Statale di Milano, e ha seguito il corso triennale di terapisti della psicomotricità presso l’Ospedale Policlinico di Milano.

Grazie alla sua formazione, ha conoscenze approfondite di anatomia, fisiologia e neurologia applicata al movimento, e dei meccanismi psicologici che influenzano la produzione del gesto.

Scopre il lavoro di Suraya Hilal nel 1994 e da allora ha sempre continuato il suo training con la Master Teacher.

Ha al suo attivo molti anni di esperienza di insegnamento e di spettacolo in diverse forme di danza: Flamenco, danza creativa, danza contemporanea per bambini, danza in gravidanza, e un lavoro sulla danza araba da lei creato, chiamato “Danza Medio Orientale Creativa”.

Nel 1997 fonda Il Mosaico arti danze culture, lavorando a contatto sempre più stretto con Suraya Hilal, che viene invitata, insieme con altri insegnanti di Hilal Dance, a tenere al Mosaico seminari di aggiornamento per danzatori di tutti i livelli.

Il Mosaico è anche sede del Corso per Professionisti di Hilal Dance, che ha luogo in forma intensiva due volte all’anno, in Settembre e a Pasqua.

Sabina Todaro è stata invitata da Suraya Hilal a far parte del Corso per Professionisti dal 1998 e nel 2000 ha ricevuto la Licenza di insegnante e danzatrice professionista di Hilal Dance.

Grazie alla sua lunga esperienza sul campo e alla specializzazione nei processi di apprendimento, Sabina è altamente qualificata come insegnante nella Hilal Art Foundation con “mastery level licence”.

Possiede la speciale capacità di spiegare i meccanismi di funzionamento del corpo umano in modo che gli allievi possano capire i concetti di movimento e quindi di apprendere davvero la tecnica della danza e trasformare il loro corpo e la qualità del loro movimento in tempi sorprendentemente rapidi.

Sabina Todaro è una danzatrice e coreografa raffinata. Comprende profondamente la tradizione della musica e della danza egiziana, ed ha una speciale abilità per espanderla in senso contemporaneo. Le sue conoscenze e capacità e la sua particolare musicalità la portano a creare coreografie che sono al tempo stesso molto liriche e personalissime nell’interpretazione e nell’espressione.

E’ anche danzatrice e insegnante di Flamenco da molti anni. Applica i concetti del lavoro corporeo della Hilal Dance e del suo training fisico al Flamenco, e sta in questo modo ottenendo risultati incredibili negli allievi in termini di velocità di apprendimento e di armonia nella qualità del movimento. Questo fenomeno è possibile grazie al fatto che i concetti e il lavoro corporeo che stanno alla base della Hilal Dance sono indissolubilmente legati alla natura stessa del corpo umano e del suo lavoro con la forza di gravità e quindi sono universali.


FONTE TESTO E IMMAGINI: Danza&MusicaAraba.com


http://danzaemusicaaraba.com/index.php?scuola=Sabina+Todaro+&attivita=130